La Donna è Maria, la Madre di Gesù. La Donna che, tempestata di Luce viene Assunta al cielo, è questo stupore di semplicità. E’ la Donna dalla quale è nato il Figlio dell’Altissimo. E’ la Donna che, immersa nel vortice dell’Amore Divino, rimane sempre la sconosciuta di ogni casa, di ogni vicolo, di ogni esperienza sponsale. Sa essere premurosa con una cugina che ha bisogno di Lei. Non solo le dona l’aiuto ma, straordinariamente, le porta Dio in casa. Colei che nutre. Colei che educa. Colei che ama. Soprattutto, colei che soffre la pienezza d’amore del Figlio: fino ai piedi della Croce. In quel momento inizia la “dormizione” che la renderà simile in tutto al Figlio, fino a morire come Lui. Come Lui: povera, fragile, umile, debole, trasformata sempre dal fuoco dell’amore, fino all’Incontro Pasquale con il Figlio. Fino all’effusione dello Spirito. In quel momento per Lei si compie la missione. E’ Assunta in cielo. Supera i cieli dei cieli: Lei primizia della nostra Risurrezione nel corpo. Ha patito con noi. E’ stata solidale dei nostri tormenti. Ha attraversato le nostri notti oscure. In ogni esperienza ha amato a dismisura. Oggi entra, in uno sfolgorio di gioia, nella Casa del Padre che l’ha scelta, del Figlio nato dal suo grembo, dello Spirito, Amore instancabile che l’ha condotta. Se noi, abituati soprattutto a tenere lo sguardo rivolto alla polvere della terra, alle morti che ci circondano, ai dolori che non sappiamo spiegare, solleviamo appena gli occhi, vediamo Lei: Il nostro cuore trova consolazione. I nostri occhi trovano la Luce. La nostra orfanezza trova la Madre: splendente, bellissima, unica, dolcissima. Quel suo fulgore non ci incute soggezione, scatena i desideri inappagati della nostra vita. In Lei vediamo la speranza che si realizza, l’amore che ci coinvolge, il cielo che ci accompagna nell’anima, mentre camminiamo sulla terra. (Don Mario Simula)