Quaresima 2023

Pubblicato giorno 26 febbraio 2023 - Senza categoria

«Le grandi tentazioni di Gesù sono ancora le nostre»: lasciamoci guidare da Lui in questa Quaresima verso Gerusalemme

In data 22 febbraio, con la celebrazione del mercoledì delle ceneri, siamo entrati nel Tempo Quaresimale. Dopo un anno nel quale abbiamo vissuto in prima persona sfide più o meno grandi, sperimentiamo ora assieme a Gesù il deserto.
L’itinerario quaresimale che ci viene consegnato dalla Chiesa è un periodo che ha come meta la Pasqua attraverso il mistero della passione e della morte di Gesù. Per tutti, salvifico. E’ un tempo unico; è un aiuto divino che bisogna accogliere. Gesù passa accanto a noi e attende da noi un rinnovamento profondo. Ascoltiamo non semplicemente il suono della Sua voce ma la Parola, lasciandoci attrarre dal suo esempio.
Accogliamo l’invito ad approfittare di queste sei settimane che la Chiesa ci offre per nutrirci della Parola di Dio, per riconoscere nuovamente in Lui e solo in Lui la nostra roccia, per guardare le tentazioni che ogni giorno affrontiamo lasciandoci guidare nelle risposte da dare. Come discepoli seguiamo le orme di Gesù nel deserto prima nel cammino verso Gerusalemme poi, tenendo fisso lo sguardo verso quello che ci ricorda essere “il riferimento del cammino quaresimale”: Il sepolcro vuoto. Nella vita cristiana c’è sempre un itinerario da percorrere e dal quale non possiamo esonerarci; il senso che noi vogliamo dare alla nostra vita ne costituisce la direzione, mentre con le nostre azioni ne componiamo il lastricato. Certo si può vivere anche senza darsi un indirizzo, e senza affannarsi nel cercarlo! Ma si può vivere conoscendo o cercando Gesù, come in fondo hanno fatto tanti uomini e donne che hanno donato a Lui la propria vita. Non si tratta di una scelta per imposizione, ma di adesione alla proposta che ci viene dalla fede e ci invita a credere al Vangelo, secondo la predicazione del Signore: «Il tempo è compiuto, e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo» (Mc 1,15); inoltre, ci esorta all’esercizio della carità, secondo l’insegnamento del Battista: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto» (Lc 3, 11), ci spinge alla preghiera, che ha per fondamento la presenza di Dio, per contenuto tutta la vita, anche l’esperienza dolorosa, e per configurazione l’unione affettiva a Cristo. Ben vissuta, la Quaresima ci preparerà a una autentica e profonda conversione personale. Convertirsi è riconciliarsi con Dio; convertirsi è allontanarsi dal male, per ristabilire l’amicizia con il Creatore. Convertirsi implica il pentimento sincero e la confessione di tutti i nostri peccati. Convertirsi è cambiare dal di dentro in tutto ciò che non è gradito a Dio. Gesù Buon Pastore ci chiama per nome perché il tempo di Quaresima non passi come l’acqua sui sassi, senza lasciare traccia; ma ci lasciamo trasformare e convertirci al Signore, amandolo come Egli vuole essere amato. La Quaresima, inoltre, ci ricorda la lotta che il Signore ha dovuto sostenere nel deserto con le tentazioni; una lotta che per noi non finirà mai ed è presente in ogni piega del nostro esistere; una lotta che continua in varie forme anche nell’umanità, anzi ritornerà sempre drammaticamente come lo fu per Gesù, tentato persino nell’orto degli ulivi e sulla croce. Dal Golgota nascerà però il Tempio nuovo della Gerusalemme celeste, e quella di Gesù sarà la sua risposta ultima: il sepolcro vuoto.
 don Mirco De Gaspari