SOLENNITA’ DELLA SANTISSIMA TRINITA’– (Gv 16,12-15)

Pubblicato giorno 10 giugno 2022 - In home page

 

In ascolto e in comunione con la Trinità per agire in vista dell’eternità

La solennità della Santissima Trinità che celebriamo in questa domenica, è la festa che sintetizza tutto il cammino che abbiamo compiuto, spiritualmente, in questo tempo di Pasqua. Il mistero del Dio Uno e Trino. Uno nella natura, trino nelle persone ci rivela quanto è grande l’amore che Dio ha per noi e sul modello di relazioni che intercorrono tra le tre persone divine si devono strutturare i rapporti tra i credenti e tra tutti gli esseri viventi, come pure la stessa creazione, di cui Dio è autore. E poi sul tema della creazione che la prima lettura ed il salmo responsoriale ci fanno riflettere e meditare, per cogliere in essi il messaggio biblico di gratitudine a Dio creatore. Un inno alla bellezza del vertice della creazione che è l’essere umano, ci viene, poi, dal salmo responsoriale, tratto dal salmo 8, in cui incontriamo espressioni di lode a Dio, per tutto quello che noi, esseri umani siamo e per quello che ci circonda e vediamo con i nostri occhi e percepiamo con i nostri sensi. E’ l’essere umano posto da Dio stesso al vertice della creazione, che deve rispettare e proteggere e non certamente distruggere, come purtroppo sta avvenendo nella nostra cultura e nel progresso illimitato che porta a violare costantemente l’ambiente naturale. Il rispetto della natura e del creato, opera di Dio, passa attraverso l’amore di tutto ciò che è riflesso dell’amore trinitario che circola all’interno e al di fuori delle relazioni tra Padre, Figlio e Spirito Santo.

Noi siamo in ascolto dello Spirito per capire il senso della nostra vita e per agire di conseguenza, in attesa di godere per sempre della visione beatifica di Dio, quando lo vedremo faccia a faccia, nel Regno dei Cieli e dove il mistero trinitario, inspiegabile con i ragionamenti umani e con la limitatezza del nostro pensiero, sarà chiaro, comprensibile e luminoso per l’eternità, in ogni parte ed elemento che ne costituisce, teologicamente, l’affermazione dottrinale, risalente al Concilio di Nicea del 325, perché sarà l’amore di Dio Uno e Trino a motivare la nostra comprensione di tutto e per sempre. Tutto, infatti, avrà un termine, come la fede e la speranza, mentre la carità sarà in eterno, perché Dio è amore, nell’unità della sua natura e nella perfettissima comunione tra le tre divine persone. (Padre Antonio Rungi)