XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – (Lc 10,1-12. 17-22)
Pubblicato giorno 11 luglio 2025 - In home page
Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente
E’ un giorno qualsiasi quello di oggi. Uguale ai trecentosessantacinque di tutto l’anno. Eppure è giorno spec iale perché è “giorno di Dio”. E’ un giorno anonimo che non sembra dare colori e sapore alla vita, alle relazioni con gli altri, all’esperienza di coppia, agli atti di amore o di fatica che si consumano dietro i portoni delle nostre case. Eppure è un giorno prezioso. E’ un giorno di Dio. In un giorno così, semplice e feriale, Gesù manda settantadue discepoli a due a due, perché vadano nelle case ad “annunciare la venuta del Regno di Dio”. Non devono fare nulla di strano. Devono essere soltanto testimoni con la parola e con la vita. Quindi semplici. Capaci di accontentarsi di quanto viene loro offerto per mangiare. Attenti ad accogliere bisogni e prove e rispondere aiutando, prendendosi cura, condividendo l’abbondanza e la povertà. Ed essi obbediscono. Non sono specialisti in pastorale. Conoscono soltanto molto bene il Maestro. Al ritorno sono felici di quanto hanno seminato e di quanto hanno raccolto. In questo rapporto essenziale, innestato nella tragedia umana di tutti, fatta di dolore e di gioia consiste il loro apostolato. Forse anche noi dobbiamo capire che cosa significhi annunciare Gesù. Non è ostentazione di esteriorità, non è apparenza e successo, non imbandire una celebrazione stracarica di distrazioni. E’ camminare senza sacca né denari, senza garanzie. Da poveri che portano con sé un solo tesoro: Gesù e il Regno che annuncia e che ci chiede di annunciare. “Lavoratori della vigna”. “Servi inutili” ma sempre docili. (Don Mario Simula)