UN’ASSENZA CHE PUÒ DIVENTARE OCCASIONE – IL BACIO DELLA CROCE

Pubblicato giorno 26 marzo 2021 - In home page

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Nelle indicazioni che i vescovi italiani offrono per il Venerdì Santo di quest’anno, leggiamo: “L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione”. Il bacio non è l’unica modalità prevista per adorare la croce (solo per il Venerdì Santo si usa il termine “adorare” e ci si inginocchia davanti alla Croce). Il Messale dice: “con una semplice genuflessione o un altro segno adatto, secondo l’uso della regione, come per esempio baciando la Croce”. Ciò che conta non è la materialità del gesto, ma ciò che esso provoca in noi: ci fermiamo, ci facciamo piccoli davanti al mistero, ci orientiamo, anche fisicamente, verso il Salvatore e il suo dono d’amore, di cui la Croce è segno, non realtà finale.

Tutto avviene nel silenzio, nella spogliazione di noi, delle nostre false sicurezze, delle nostre presunzioni. Per questo la nuova edizione del Messale prevede che quando chi presiede compie il gesto a nome di tutti, possa addirittura togliere la casula e le scarpe. Ci avviciniamo al roveto ardente dell’amore di Dio: “Togliti i sandali, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo” (Es 3, 5).

L’assenza del bacio di quest’anno sarà occasione per orientarci con maggiore decisione verso il Crocifisso Risorto, facendo spazio a lui nei nostri giorni, nelle nostre scelte, nelle nostre opere, lasciandoci attirare in un silenzio adorante, che sa liberarsi dalle tante parole vuote che ci stordiscono. “Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12, 32).

L’autentico bacio che gli offriamo è la nostra vita, in ogni respiro, in ogni attesa, in ogni speranza: a lui, per lui, con lui… “Io sono la vita” (Gv 11,25).