SPIRITO SANTO: IL GRANDE SCONOSCIUTO!

Pubblicato giorno 28 maggio 2022 - in primo piano

 “Chi è lo Spirito Santo?” Potremo definirlo con molti aggettivi pur essendo una Persona: La Terza Persona della Trinità. E’ un respiro d’amore che fa nascere quella stella alpina sulle Dolomiti; fa capire la cosa giusta da fare alle persone; fa ritrovare il coraggio a quel ragazzo; fa scrivere la poesia a quel poeta; fa innamorare quell’uomo; fa volare alto quell’aquila; fa pregare quella bambina; fa rasserenare quel malato; fa cucinare con amore quella, mamma, quella nonna; fa scoprire un farmaco nuovo a quello scienziato; fa immaginare un vestito nuovo a quello stilista; fa fare la pappa reale alle api; fa rischiare la vita a quel vigile del fuoco; fa desiderare un figlio a quella coppia; fa morire da martire coraggioso quell’adolescente…Si tratta di una realtà soprannaturale, che sfugge alla percezione immediata. Lo Spirito Santo non si manifesta con l’aspetto di un volto umano. Quando si parla di Dio Padre si può presentarlo come un buon papà; di Gesù, leggendo il Vangelo, non si ha difficoltà a presentarlo come un uomo in carne ed ossa. Si legge negli Atti degli Apostoli che S. Paolo, mentre era di passaggio ad Efeso chiese ad alcuni cristiani: “Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando siete venuti alla fede?”. Gli risposero: “Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo!” (At 19,2). Evidentemente nessuno gliene aveva parlato. Oggi, molti cristiani potrebbero rispondere allo stesso modo a una simile domanda. Si può pensare che per tutti la Terza Persona della SS. Trinità rimanga un Dio lontano, dimenticato, quasi sconosciuto e poco invocato. Egli costituisce una delle realtà più consolanti della nostra fede.  E’ lo Spirito Santo che parla il linguaggio dell’Amore. Lo Spirito Santo è l’Amore che procede dal Padre e dal Figlio o, meglio: è quel vincolo di infinita tenerezza che unisce il Padre al Figlio e il Figlio al Padre, per mezzo del quale essi si amano nell’estasi di una gioia infinita.  La teologia insegna che Dio nella sua natura è uno: è l’assoluta unità. Ma nell’unità esiste la trinità delle persone: la Persona del Padre, la Persona del Figlio e la Persona dello Spirito Santo.

Dire Persona significa affermare che lo Spirito Santo non è solo una “forza divina”, come affermano alcuni, ma è “Qualcuno”, un “Io” divino, distinto, anche se uguale al Padre e al Figlio e tutto nel Padre e nel Figlio; è una individualità completa e perfetta. Lo Spirito Santo spalancò le porte del cenacolo e spinse gli apostoli ad uscire fuori. Essi predicarono ai parti, agli ebrei e ai gentili. Quel gruppo di uomini e donne, prima spauriti e delusi, ora acquistano coscienza di essere comunità; sentono presente Gesù in mezzo a loro; prima era “con” loro, ora è “in” loro mediante lo Spirito Santo che fa suoi i loro gesti e li arricchisce con la sua forza. I primi cristiani festeggiavano la Pentecoste con grande solennità. Per Israele, la Pentecoste era il punto di riferimento per la celebrazione della festa delle messi, era l’esaltazione dell’avvenuta alleanza, la concretizzazione delle promesse. Ecco perchè S. Giovanni Crisostomo chiama la Pentecoste “madre di tutte le feste”. Si legge infatti negli Atti: “La Chiesa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo” (9,31). Scorrendo gli Atti degli Apostoli ci si accorge con quanta familiarità ed efficacia lo Spirito Santo abbia operato nella Chiesa nascente.              don Mirco De Gaspari