XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – (Lc 11,1-13)
Pubblicato giorno 23 luglio 2022 - In home page
Padre Nostro, la preghiera che unisce terra e cielo
Signore insegnaci a pregare. Tutto prega nel mondo: gli alberi della foresta e i gigli del campo, monti e colline, fiumi e sorgenti, i cipressi sul colle e l’infinita pazienza della luce. Pregano senza parole: «ogni creatura prega cantando l’inno della sua esistenza, cantando il salmo della sua vita» (Conf. epis. giapponese). I discepoli non domandano al maestro una preghiera o delle formule da ripetere, ne conoscevano già molte. Ma chiedono: insegnaci a stare davanti a Dio come stai tu, nelle tue notti di veglia, nelle tue cascate di gioia, con cuore adulto e fanciullo insieme. «Pregare è riattaccare la terra al cielo» (M. Zundel). Ed egli disse loro: quando pregate dite “Padre”. Tutte le preghiere di Gesù che i Vangeli ci hanno tramandato iniziano con questo nome. Pregare è dare del tu a Dio, chiamandolo “padre”, dicendogli “papà”, nella lingua dei bambini e non in quella dei rabbini, nel dialetto del cuore e non in quello degli scribi. È un Dio che sa di abbracci e di casa; un Dio affettuoso, vicino, caldo, da cui ricevere le poche cose indispensabili per vivere bene. Santificato sia il tuo nome. Il tuo nome è “amore”. Che l’amore sia santificato sulla terra, da tutti, in tutto il mondo. Il tuo regno venga. Il tuo, quello dove i poveri sono principi e i bambini entrano per primi. Continua ogni giorno a donarci il pane nostro quotidiano. Siamo qui, insieme, tutti quotidianamente dipendenti dal cielo. Donaci un pane che sia “nostro” e non solo “mio”, pane condiviso, perché se uno è sazio e uno muore di fame, quello non è il tuo pane. E togli da noi i nostri peccati. Gettali via, lontano dal cuore. Abbraccia la nostra fragilità e noi, come te, abbracceremo l’imperfezione e la fragilità di tutti. Non abbandonarci alla tentazione. Non lasciarci soli a salmodiare le nostre paure. Ma prendici per mano, da tutto ciò che pesa sul cuore e lo invecchia e lo stordisce. Padre che ami, mostraci che amare è difendere ogni vita dalla morte, da ogni tipo di morte. (Padre Ermes Ronchi)